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10 aprile 2021
Sede di alcune delle più celebri Maison di Kering e polo di eccellenza artigianale, l’Italia è un paese centrale per la strategia e l’identità del Gruppo.
Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta nell’aprile 2021 e aggiornato con nuove informazioni nel marzo 2025.
Kering è un gruppo globale con radici francesi, ma l’Italia ha da tempo un ruolo fondamentale nella sua storia e nella sua crescita. È infatti il paese in cui Kering ha avviato la sua trasformazione in puro player del lusso, acquisendo una partecipazione nel Gruppo Gucci nel 1999 e rilevando Bottega Veneta nel 2001. Nello stesso periodo, sono entrati a far parte del portfolio Kering anche altri marchi iconici, tra cui Saint Laurent, Boucheron e Balenciaga.
Oggi il paese ha un ruolo centrale nella nostra strategia e organizzazione: oltre un quarto dei nostri dipendenti (13.700 su un totale di 47.000) lavora in Italia e i marchi italiani costituiscono più della metà del nostro portafoglio, con Gucci, Bottega Veneta, Brioni, Pomellato, DoDo, Ginori 1735 e Kering Eyewear, marchio nato e sviluppatosi in Italia nel 2014. Questa forte presenza italiana, unita alla tradizione francese, conferisce a Kering il suo carattere interculturale unico.
Oltretutto, I due paesi condividono una ricca storia di cultura, arte e creatività, valori che danno forma alla visione del lusso di Kering.
L’Italia è rinomata per la sua tradizione, la maestria artigiana e la competenza di livello mondiale nei settori della pelletteria, della sartoria e degli occhiali. La sua peculiare organizzazione economica, costituita da una rete di piccole aziende agili e altamente specializzate, offre un ambiente ideale per lo sviluppo del lusso. La Toscana, ad esempio, vanta una tradizione secolare nella pelletteria. Questi elementi contribuiscono al valore del “Made in Italy”.
Prima di entrare a far parte di Kering, aziende come Gucci, Bottega Veneta, Brioni, Pomellato e Ginori 1735 si erano già distinte per il proprio know-how, frutto di una tradizione artigiana di lunga data, ben radicata nelle rispettive regioni. Per ognuna di queste Maison, il nostro intento era lo stesso: rispettarne il patrimonio unico, investendo al tempo stesso in maniera strategica per sostenere la loro crescita.
Nel Gruppo Kering queste Maison hanno portato la loro storia e le loro competenze, ma soprattutto il talento e la passione dei loro team. Il Gruppo è cresciuto e continua a crescere grazie a questi uomini e donne. Il loro impatto si fa sentire in tutta l’organizzazione, anche all’interno del Comitato Esecutivo, dove le voci italiane sono fortemente rappresentate. In tutte le Maison e nelle unità aziendali del Gruppo, si sente parlare italiano tanto quanto l’inglese e il francese!
Oltre ai marchi italiani, anche altre Maison di Kering attingono all’artigianato italiano. Saint Laurent ha un laboratorio di pelletteria situato non lontano da quello di Gucci, a Scandicci, in Toscana, e produce le proprie collezioni di scarpe a Vigonza, in Veneto. A Scandicci, la Maison ha anche fondato L’Atelier maroquinerie Yves Saint Laurent. Nel 2021, Balenciaga ha ampliato la sua presenza produttiva con uno stabilimento di 10.000 metri quadrati nei pressi di Firenze, dedicato alla pelletteria e alla formazione. Alexander McQueen, un marchio radicato nella cultura inglese, collabora con abili artigiani in Toscana e Lombardia.
L’impatto di Kering sull’Italia
Fin dalle sue prime acquisizioni in Italia, Kering ha dimostrato il suo impegno attraverso investimenti sostanziali e costanti. Il Gruppo ha ampliato e modernizzato le capacità produttive delle sue Maison, creando laboratori, siti produttivi e centri di distribuzione che ne stimolano la crescita.
Consideriamo la notevole trasformazione di Bottega Veneta, ad esempio. Nel 2001, quando è stata acquisita dal Gruppo, gestiva direttamente solo una ventina di boutique e aveva un fatturato di circa 30 milioni di euro. Nel 2024, le vendite avevano superato 1,7 miliardi di euro e il numero di boutique era di oltre 300 in tutto il mondo.
Kering Eyewear racconta una storia altrettanto interessante. Lanciato nel 2014 come iniziativa imprenditoriale in stile startup volta a sviluppare competenze interne nell’industria degli occhiali, il marchio è diventato leader del settore, con una rete di distribuzione che si estende in 150 paesi. Dal 2019 Kering Eyewear ha il proprio polo logistico a Vescovana, a pochi chilometri da Villa Zaguri, quartier generale dell’azienda vicino Padova. Oggi una percentuale importante della produzione di Kering Eyewear è affidata a diversi fornitori italiani di assoluta esperienza. E l’azienda continua a creare nuovi posti di lavoro e a crescere.
Tutelare il know-how italiano
L’impegno di Kering nei confronti dell’Italia si traduce anche nella tutela delle competenze e delle tradizioni che da generazioni caratterizzano i suoi marchi. Questo impegno è visibile nel modo in cui il Gruppo investe nella trasmissione del know-how artigianale.
Nel 2024 Brioni ha riaperto la Scuola di Alta Sartoria, rafforzando la sua posizione di centro di eccellenza per i futuri maestri sarti. Nello stesso anno, il marchio ha ricevuto il premio SFA Craft and Artisanship Award dalla Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI), che riconosce la sua eccezionale artigianalità e gli sforzi per bilanciare le tecniche tradizionali con l’innovazione responsabile.
Presso Bottega Veneta, la Scuola dei Maestri Pellettieri funge da laboratorio permanente per la formazione nella lavorazione della pelle di alta gamma, insieme all’Accademia Labor et Ingenium in Veneto. Pomellato ha investito anche nella formazione della prossima generazione di orafi e argentieri, attraverso una partnership con la scuola milanese Galdus.
Anche Gucci ha investito notevolmente nella condivisione delle conoscenze, lanciando nel 2018 un programma di formazione dedicato allo sviluppo professionale. Nello stesso anno, la Maison ha aperto il Gucci ArtLab, uno spazio straordinario che racchiude in sé un centro di produzione e un laboratorio di Ricerca e Sviluppo per la lavorazione della pelle e le calzature, su una superficie di oltre 37.000 metri quadri. Oggi ci lavorano oltre 1.000 persone e il laboratorio collabora con numerosi fornitori locali. Questo fondamentale investimento dimostra l’impegno di Kering a favore della creatività e dell’artigianato italiano, sostenendo al contempo l’innovazione, la sostenibilità e la circolarità nell’intero ciclo produttivo.
Guardando al futuro: innovazione e crescita sostenibile
Sostenibilità e innovazione sono i pilastri portanti della strategia di Kering e la sua presenza in Italia lo dimostra. Il Material Innovation Lab (MIL) si concentra sull’approvvigionamento di materiali e tessuti sostenibili. Situato a Milano, il MIL è un motore di cambiamento in una supply chain estremamente complessa e un database di tessuti sostenibili, che permette ai team di designer delle Maison del Gruppo di avere una migliore comprensione dei materiali sostenibili.
Gli ultimi investimenti infrastrutturali di Kering in Italia sono pensati anche per rispondere alle sfide di un settore in rapida evoluzione. L’importanza crescente dell’e-commerce, le mutevoli aspettative dei consumatori e la maggiore domanda di produzione hanno spinto il Gruppo a ottimizzare la propria logistica in tutto il mondo. Nel 2021, per le operazioni in Europa, abbiamo deciso di investire in Italia con la nuova piattaforma logistica di Trecate, a pochi chilometri da Milano. È un progetto che incarna le nostre grandi ambizioni, la visione a lungo termine e l’impegno a favore dell’innovazione e della sostenibilità e che funge da strumento strategico per mettere in comune le risorse e creare valore duraturo.
La decisione di Kering di far nascere questo progetto in Italia sottolinea il ruolo centrale del paese nella sua strategia; l’Italia è infatti un luogo in cui tradizione e innovazione convergono per sostenere la crescita futura del Gruppo.